Sezione di Milano

La Sezione Milanese nasce nel 1974 come AMAG, Associazione Milanese Analisti di Gruppo, con l’intento di sviluppare la ricerca nel campo della psicoanalisi di gruppo e di diffondere tale pratica negli ambiti istituzionali più diversi come, ad esempio, quello delle Comunità Terapeutiche nel quale molti dei suoi membri erano già attivi da anni. Vengono prodotti numerosi lavori che danno corpo ad un intervento di Diego Napolitani al VII Congresso Internazionale di Psicoterapia di Gruppo che si tiene a Copenaghen nel 1980. Qui viene esposta per la prima volta la teoria dei tre Universi Relazionali in cui si distingue il registro delle relazioni immaginarie o transferali dal registro del Reale o protomentale, con riferimento a Bion, e da quello Simbolico, con riferimento all’area transizionale di Winnicott.In seguito alla risonanza di tale intervento si decide di adottare il termine “Gruppoanalisi” per il proprio modello teorico-clinico mentre l’AMAG cambia ragione sociale rinominandosi SGAI, Società Gruppoanalitica Italiana con Sede a Milano. Ma il termine “gruppo” che sostituisce in “gruppoanalisi” il termine “psiche”, non si riferisce al solo setting di gruppo perché vuole alludere agli aspetti strutturali della mente umana che sono relazionali; pertanto l’attività clinica che ne consegue si svolge, nella proposta della SGAI, sia nel campo delle analisi individuali che in quello di gruppo.

Si sviluppa, in questi stessi anni, l’interesse per la formazione; viene alla luce, nel 1982 l’IGAM, Istituto Gruppoanalitico Milanese che nel marzo del 1998 ottiene il riconoscimento dal MIUR. Sul finire degli anni ’80 la progressiva confluenza delle attività clinico-didattiche svolte a Roma da Fabrizio Napolitani determina il costituirsi, nella SGAI, di due Sezioni: quella milanese e quella romana. A queste si aggiungeranno, negli anni, le Sezioni di Torino, di Palermo e di Napoli.

CARICHE SOCIALI

Presidente, Marina Ricci
Responsabile scientifico, Marina Ricci
Tesoriere, Fabian Oscar Ottaviano
Responsabile organizzativo, Fabian Oscar Ottaviano